Apro Facebook dopo qualche giorno e un'amica, aretina, mi invia subito questo messaggio.
Da domani, nell'ospedale di Arezzo, l'ultimo ginecologo NON obiettore uscirà dall'organico. E' questa una situazione accettabile? La garanzia di un diritto conquistato faticosamente (quello all'aborto) da noi donne deve essere sostenuta fortemente ma nonostante il fatto che questa pratica medica sia un diritto legalmente sancito esistono organici ospedalieri che si permettono (contro la legge) di non offrire questo servizio in nome di una pratica religiosa. E' costituzionalmente accettabile che un intero organico sia obiettore e che l'utenza rimanga senza un servizio? E' normale che l'amministrazione taccia? Soprattutto con un ginecologo al suo interno?
E già. Da donna, da mamma, da cittadina mi chiedo le stesse cose. Come sia possibile nel 2011 con una legge che dovrebbe garantire la libertà di scegliere, che una città, capoluogo di provincia, nel famoso Nord, anzi nella eccelsa Toscana, possa restare senza nessun medico ginecologo NON OBIETTORE. Dove è stato messo il diritto sancito dalla legge 194/78? Che deve fare una donna di Arezzo che nel pieno suo diritto può decidere di non proseguire una gravidanza? Dovrà spostarsi, andare a Firenze, o a Siena.
Articolo pubblicato su www.periodicoitaliano.info e su www.informarezzo.com
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