martedì 31 luglio 2012

Nastassja Kinski: la scoperta di una donna

Ammetto che la conoscevo poco, vista solo in un film "Una figlia per il diavolo" con Christopher Lee. Un film che ho rivisto per altro casualmente non molto tempo fa. O forse non era per caso. Perché poi succede così, che un giorno ti senti dire che devi partire per la Calabria, che a Montepaone fanno un festival del cinema, che ci hanno chiesto uno del Periodico Italiano presente e parti. E arrivi qui, dopo tante ore di treno, autobus, ancora treno, sotto il sole caldo e il vento altrettanto caldo e scopri che tra i tanti ospiti c'è anche lei, Nastassja Kinski.
Con l'innocenza e la stupidità di chi questo lavoro, del giornalista, lo ama, chiedi ingenuamente se sia disponibile per una intervista e puff... tre giorni dopo ti ritrovi seduta al tavolino del bar dell'hotel dove alloggi, e dove alloggia pure lei, a parlare con lei di vita, di sport, di cinema, di amore.
E scopri che "la Kinski", la famosa attrice, vincitrice di un Golden Globe, che ha recitato diretta da alcuni tra i più grandi registi che si possano ricordare, è una donna semplice, simpatica, dolce e con un cuore enorme. Come quello che disegna su un foglio mentre risponde alle mie domande. Un grosso cuore perché "ci vuole cuore in tutto quello che si fa". Già. Lo dico da sempre, ma sentirlo dire da lei, diciamolo che fa un po' di differenza. Lei che ha avuto tanto successo, che ha ancora tanta fortuna da poter sfruttare che parla con me, una semplicissima blogger di come ci sia del buono in ognuno di noi, di come si possa trovare un modo di fare del bene per tutti in tutti dando così un senso a questa vita.
Un intero pomeriggio, tre ore, a chiacchierare come due amiche al tavolino del bar, davanti a un the freddo e ad un gelato alla nocciola. E poi la passeggiata fino alla piscina e alla sua camera. Un sorriso e la richiesta di avere i miei contatti. Cioè, non io che chiedo a lei una email, ma lei che chiede a me la mia.
Vi confesso che devo ancora capire se è successo davvero o meno, ma la registrazione di 3 ore fatta ieri mi lascia pochi dubbi. Ed è una delle poche volte in cui mi riascolto tanto volentieri. Così sono sicura di essere io e non qualcun altro al posto mio.

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