martedì 10 maggio 2011

Religione e integralismo: lettera a mia figlia Andrea Chandra


Ieri sera a cena, durante un banale discorso di lavoro con mia sorella, siamo capitate sull'argomento religione e una frase mi ha colpita in modo particolare. "Lui ha dei genitori alternativi, come te" ha detto mia sorella. Riferendosi al fatto che io non ho imposto a nessuno dei miei tre figli nessun tipo di sacramento cattolico. Ho chiesto "che vuoi dire? Io li ho solo lasciati liberi di decidere" "beh" mi ha risposto "cosi facendo hai scelto per loro comunque". Io non sono, come molti che non mi conoscono possono credere, una che non riflette, e da ieri sera penso e ripenso a questa frase. Ho scelto per loro. Ecco allora l'esigenza di una lettera a mia figlia, la più piccola, per darle alcune indicazioni, spiegarle alcune cose. E magari, far capire anche a mia sorella, se mai leggerà queste righe, il perché si fanno certe scelte.
Cara Chandra,
a differenza di molti degli altri bambini che saranno presto in classe con te, tu non hai ricevuto il battesimo cattolico. Non fartene un cruccio, avrai tempo se vorrai di recuperare. La cosa importante, cara bimba mia, è che tu sappia sempre che il primo principio per ogni persona è il rispetto totale e assoluto per la vita, in ogni sua forma. Battezzata o meno. Cattolica o no. Non esistono, cara Chandra, forme di vita minori. Nemmeno la formica, ne il ragno meritano di essere schiacciati. Nessuno, nessun Dio ci da questo potere. Se è vero, come dice la religione cattolica, che la vita è un dono divino, allora non sta a noi toglierla, nemmeno al ragno, anche se può fare paura. Io per prima da piccola avevo terrore dei ragni. Ho scelto di non battezzarti secondo il rito cattolico. Tua zia, Elena, dice che ho scelto per te, vero. Verissimo. Ho scelto che tu possa imparare a conoscere da fuori, ad osservare, a capire e poi a decidere, con la tua testa. Non voglio che tu prenda nulla per scontato, perché così è e cosi dicono. Nulla deve essere fatto da te solo perché tutti fanno così. Se avrai modo di poter fare qualcosa, ricordati sempre che il principio è "ragiona con la tua testa". Prenditi sempre il tempo per riflettere e se la tua testa ti dice che quella cosa non ti piace, non ti sembra giusta, non importa se tutti la stanno facendo, non farla. In casa, nei vari scaffali, trovi diverse copie della Bibbia, di cui una anche in Inglese, trovi il Corano, trovi la Bhagavad gita, trovi i Ching e il Libro dei Morti e trovi il libro di Confucio. Leggili tutti. Rileggili tutti, non ti fermare. Leggili e rileggili, distruggili, fino a quando le pagine si staccano. E quando avrai domande, nella mia agenda nera (che imparerai a conoscere) troverai i numeri di telefono di preti, rabbini, maestri induisti, guru indiani, semplici filosofi e saggi italiani e non, pronti a darti le risposte che vorrai. O a provarci. Solo cosi potrai trovare la tua strada. Perché la strada per stare bene e per trovare la pace, cara Chandra, è in salita e costa fatica. A differenza di quanto ha detto tua zia Elena ieri sera "Tu hai scelto di non fare un percorso perchè non avevi voglia" riferendosi alla mia distanza dalla chiesa cattolica, io il mio percorso l'ho scelto e lo sto seguendo. E costa sacrificio e fatica. Sveglia presto la mattina. Perchè durante il giorno si lavora e le preghiere si dicono comunque. L'induismo non è una moda. Si studia, tanto. Si prega, tanto. Magari non andiamo in chiesa tutti insieme la domenica. Ma preghiamo ogni giorno diverse volte al giorno. Io lo faccio, chiedi a papà se puoi. Ogni giorno, in silenzio. Appena posso. Mi isolo dal mondo. Basta un attimo per poterlo fare. La cosa importante è non perdere di vista i principi su cui la tua fede si basa e su quelli credere e continuare a farlo. Così non vacillerai mai. Ma solo se la tua fede è autentica. Altrimenti al primo ostacolo ti ritroverai a terra. Distrutta dal dolore e non capirai perché. Io l'ho visto di recente. E ho sorriso. Parlano di fede e poi non sanno da che parte girarsi. Io pregavo e loro piangevano. Ho pregato anche per loro. Chandra, in casa hai diversi esempi di fede.Io, tuo padre cristiano, la tua tata cattolico protestante, i padroni di casa e la nonna cattolico cristiani, lo zio Mauro vicino all'ebraismo. Tutti sono credenti. Nessuno sbaglia. Almeno credo. Almeno ne sono convinti. Si sbaglia quando si fanno le cose "perchè è così". E spesso, purtroppo Chandra, in Italia, le cose si fanno perchè "tutti le fanno" e se nasci italiana, "devi fare il battesimo". Anche per questo hai due nomi. Andrea, perché sei italiana e ho voluto con tuo padre lasciare questa radice. Chandra, perché tu capisca che non è la nazione che fa la persona, ma la persona che fa tutto. Quindi coltiva la tua persona, la tua anima, e se anche non sceglierai mai nessuna religione,  va bene lo stesso. La cosa importante, figlia mia, è che tu rispetti sempre l'anima delle persone, la tua prima di tutte. Al resto penserà "il grande vecchio".
Ti voglio bene
Mamma 

mercoledì 4 maggio 2011

In india si dice che l'ora più bella è quella dell'alba...


Questa mattina mi sono svegliata, come capita ormai da alcuni giorni, prestissimo. Non riuscivo a dormire. Mi capita ancora di pensare a papà e di non capacitarmi del fatto che non lo sentirò più "sciabattare" per casa, ne fumare il suo sigaro (ma ne ho conservato uno nella mia borsa), ne discuteremo più di politica (però avevo ragione io "pa' ".. B. è ancora lì.. mica se ne va cosi..).. insomma so bene che la sua anima è presente, viva, che lavora a tutto spiano, come suo solito da qualche parte, ma la sua mancanza fisica è fisicamente presente (e scusate il gioco di parole). E cosi, all'alba, quando il cielo ancora non ha deciso bene che colore regalare al resto del mondo, ero già al lavoro. E ho così scoperto che tra i tanti "amici virtuali" che facebook regala e che spesso manco conosciamo, ho una amica "gemella" che non solo condivide con me la sveglia all'alba come abitudine nel guardare il colore del cielo e godere del risveglio del mondo, ma che ama godere del piacere che internamente questo risveglio dona. Non la conosco, o la conosco troppo, perché è praticamente come me, da quel che ci siamo dette, abbiamo lo stesso cattivo vizio: amiamo. Amiamo il mondo, amiamo le persone, amiamo dare amore senza chiedere nulla in cambio. Mi ha regalato questa bellissima frase, che mi ha commossa (lei ancora non lo sa, lo scopre ora, cosi come molti di voi ora scoprono che in questi giorni mi commuovo spesso... e che le lacrime sono ormai facili... anche per le stupidate) ... la riporto qui sotto.. e il titolo è ora il titolo del mio post di oggi.. con un pensiero speciale a tutte le persone che hanno un dolore speciale nel cuore.. perché presto questo dolore diventi un motivo per una nuova forza a costruire e non solo un modo per restare fermi. Un padre bianco, che era venuto per salutare mio papà domenica mattina, ma arrivato troppo tardi, alla domanda di mia madre "come faccio ora?" ha detto "quando andavamo in montagna insieme a camminare tu eri sempre avanti, Anna (mia mamma) e ogni tanto ti voltavi a guardare Francesco (papà) e lui ti diceva 'vai avanti che arrivo'. Ora devi guardare avanti, che lui è avanti che ti aspetta. "... Forza.. abbiamo da lavorare... tutti... che non importa che fede abbiamo e se ne abbiamo una... dobbiamo guardare avanti...  Grazie Anna... Continua così che siamo sulla strada giusta... e vedrai che "il grande vecchio poi provvede" lui provvede sempre...
Quando la distinzione tra tenebra e luce non è ancora netta, e l'uomo se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa.                                                                                Tiziano Terzani