martedì 29 novembre 2011

Giordano Bruno... chi lo conosce???


Ecco, allora senza vergogna... Se due giorni fa mi avessero fatto qualche domanda su Giordano Bruno forse avrei avuto qualche problema a rispondere. Magari avrei bypassato la domanda, rimandato ad altro tempo la risposta e nel frattempo avrei letto qualche noiosa biografia su wikipedia, giusto per capire chi era.
Ieri sera invece ho avuto modo di vedere un film realizzato quando ancora io non ero nemmeno prevista in questo mondo. Giordano Bruno di Giuliano Montaldo, 1973. Al di là di chi dice che sia un film "pesante", con uno stile "vecchio" e "noioso" io credo che non ci sarebbe stato per me modo migliore di capire la figura di Giordano Bruno.
Confesso che ero tentata di restare a casa ieri sera. Ad Arezzo c'era una bella umidità e uscire alle 21 sapendo di tornare non prima delle 24 non era una cosa allettante. Ma ero curiosa. Mi mancava quel tassello. Mi mancava di capire qualcosa su quel personaggio storico che nelle scuole non viene mai nemmeno citato. Eppure esistono vie e monumenti in tutta Italia con quel nome, vorrà ben dire qualcosa.
Abbiamo, nei programmi dei licei, pezzi di "studio" da antiquario. Chi mi sa spiegare a cosa serve sapere a memoria il carattere specifico di Don Abbondio o la differenza tra Renzo e Don Rodrigo nel 2011? Sarebbe forse meglio dare modo ai nostri futuri leader, perchè di questo si tratta, di formarsi con una mentalità aperta. Aperta al nuovo, aperta alle sfide, aperta a quello che non conoscono. I Promessi Sposi, capolavoro di Alessandro Manzoni, ma non il suo unico capolavoro, potrebbe essere si una lettura consigliata (forse) ma potrebbe essere semplicemente una scheda nel manuale di letteratura, come capita per Ungaretti (in V ginnasio 5 pagine) o per Leopardi (in V ginnasio 6 pagine). Le idee e i concetti che hanno portato a bruciare sul rogo Giordano Bruno invece riguardano la base di uno Stato che si vuole dichiarare "libero". Uno Stato che ha a cuore i suoi cittadini dovrebbe dare modo di leggere quanto un filosofo ha scritto e permettere a tutti di farsi un'idea propria.
Mi viene in mente una frase letta di recente nel libro di Vito Mancuso "IO E DIO", dove scrive che la religione cristiana si può definire tale perchè ha prodotto cultura, mentre le altre non lo hanno fatto. Mi chiedo (e sabato 3 dicembre chiederò direttamente al prof. Mancuso): davvero aver voluto bruciare sul rogo un filosofo come Giordano Bruno e aver fatto bruciare i suoi scritti ha prodotto cultura? Davvero aver cancellato dall'istruzione pubblica alcune parti importanti della storia del pensiero filosofico ha prodotto cultura?
Sarò bigotta, ma mi pare e credo che produrre cultura non sia cancellare parti di storia "scomoda",  ma sia riconoscerla, accettarla e fare ammenda per il futuro.
Chi di voi sa chi è Giordano Bruno? Quanti Giordano Bruno sono stati "bruciati" (realmente all'epoca dell'Inquisizione o virtualmente ora, imbavagliati e messi a tacere) perché scomodi?
Grazie all'associazione Liberaperta di Arezzo che ieri sera mi ha permesso di  conoscere un personaggio importante, di prendere atto di una consapevolezza diversa, di capire che la differenza tra ciò che riteniamo giusto dovrebbe essere fatto e ciò che viene fatto è legata esclusivamente a quanto crediamo in quel che riteniamo giusto.

lunedì 28 novembre 2011

Mi avevano detto che studiare psicologia era una cosa noiosa....

... quasi quasi lo invito alla prossima lezione della prof Laura Occhini (università di Arezzo) che lunedi 26 settembre ha deciso di portare alcuni suoi studenti (solo che hanno aderito) a fare lezione a San Galgano. Un'intera giornata passata a "leggere" nella storia della rotonda di  Montesiepi  (nella foto) e della maestosa Abbazia. Una lezione fuori dagli schemi, di quelle che Laura Occhini è abituata a fare, che ha permesso anche a me, che di psicologia non capisco nulla e che manco ci provo, di avvicinarmi in modo diverso a quel posto. Un insieme di nozioni storiche, dati e date, ma anche di considerazioni, simbologia, che agli occhi dei turisti veloci non possono essere svelati. Non c'è tempo in genere per vedere tutto quello che noi abbiamo visto in una giornata. La maggior parte dei turisti entra, fa un giro ed esce. Guarda, ma non vede. Noi, invece, grazie alla preparazione della "prof" abbiamo potuto vedere, sentire e toccare. Particolari che nessuna università ti regala e che gli studenti di Arezzo hanno deciso di regalarsi da soli, pagandosi la "gita fuori porta". Un esempio di come la Cultura possa essere fatta in modo alternativo e senza annoiarsi. Anzi, vi dirò... prossima destinazione?

lunedì 7 novembre 2011

Arezzo, Valerio Massimo Manfredi e una situazione ancora ferma


E' da questa estate che si cera di dirlo. E visto che anche a questo giro nessun quotidiano (online e non) aretino ne parla, lo faccio io, da questo "misero" blog che ormai vede solo circa 2000 visite al giorno.
Ieri sono stata onorata di incontrare Valerio Massimo Manfredi, grazie alla pregevole iniziativa de La Fabbrica Delle Idee che lo ha invitato a presentare in Arezzo il suo libro. Uno dei tanti nomi eccellenti che da qualche anno transita per  la città grazie allo spirito di FARE CULTURA di un gruppo di persone, che si autofinanziano per permettere agli aretini di incontrare e incontrarsi con personaggi di spessore nazionale e anche internazionale.
Anche ieri quindi appuntamento all'auditorium del Museo Archeologico. Anche ieri vasta adesione dei cittadini aretini, grande successo per la presentazione, numeri fantastici. Tutte cose che alcuni giornali locali riportano. Ma nessuno riporta una cosa, importante, quanto interessante da analizzare.
Anche ieri, come per altri ospiti, molta gente non è riuscita ad entrare nello spazio che gli organizzatori avevano a disposizione. Come questa estate con Margherita Hack (quando la gente si era seduta sui gradoni del Duomo per ascoltare) anche ieri molti hanno dovuto desistere, non avendo prenotato per tempo il posto GRATUITO, e tornare a casa.
Molti si sono arrabbiati, innervositi, adirati con gli organizzatori, che invece poco hanno a che fare con questa situazione. Per evitare problemi, Roberto Fiorini, il "giardiniere" di questa grande/piccola macchina di Cultura, aveva organizzato (con comunicati stampa a tutte le testate locali, che in alcuni casi hanno snobbato l'informazione) un sistema di prenotazione via email o cellulare. Chi non aveva prenotato quindi rischiava di stare fuori ed i pochi posti ancora liberi ieri pomeriggio disponibili sono andati esauriti in pochissimi minuti.
Gli insulti e le offese se proprio non sapete farne a meno, provate a girarle, magari per iscritto, all'ufficio del Sindaco che già in diverse occasioni ha dimostrato di essere "poco amico" di cotanta Cultura. ( segreteriasindaco@comune.arezzo.it l'email nel caso voleste veramente farlo)
I ragazzi de La Fabbrica dell Idee si auto finanziano... e il posto dove riescono a creare tanto spettacolo riescono ad averlo senza spese...
Mi dicevano ieri che delle alternative ci sarebbero ma la competenza è del comune, quindi del Sindaco.  Orbene signori e signore aretine. Invece di "incazzarvi" e chiamare i Carabinieri per sentirvi dire che "avete torto", fate per una volta i cittadini attivi e andate a dire a chi di competenza che certe iniziative vanno appoggiate e non boicottate. Che "vi piace" che ci si possa confrontare con un professore come Manfredi o con una scrittrice come Susanna Tamaro, o un teologo come Vito Mancuso... Magari se lo diciamo in tanti il prossimo anno ci sarà uno spazio più adatto e nessuno avrà da lamentarsi. E magari seduto in prima fila, insieme al presidente della Provincia, ci sarà anche il Sindaco.